martedì 31 dicembre 2013

Il 2014 inizia con l'Atlantico

Il 2014 esordisce con l'Atlantico; il grande freddo resta per ora lontano ma non mancheranno piogge e nevicate in montagna. 


2014, esordio d'anno all'insegna dell'Atlantico: Finita la lunga fase anticiclonica che salvo brevi pause ha caratterizzato gran parte di Dicembre (ad eccezione di quest'ultima settimana natalizia), la parola è passata alle perturbazioni Nord Atlantiche che sia pure a fasi alterne stanno imponendo a gran parte dell'Italia una maggiore dinamicità con pause soleggiate alternate a passaggi perturbati più o meno intensi ma comunque in grado di dispensare piogge e nevicate anche abbondanti, ma solo in quota. 

Certamente l'attuale fase ha caratteristiche più autunnali che invernali; tuttavia occorre anche ricordare che sebbene il freddo al momento stia davvero mancando, nelle aree a clima mediterraneo come il Nostro Paese, i periodi di freddo intenso non sono frequenti e spesso sono di durata limitata anche se naturalmente si sono osservate annate contrassegnate da ondate di gelo e neve rilevanti anche sulle Nostre Regioni. Il clima mediterraneo è infatti caratterizzato da Estati calde ed asciutte ed Inverni non troppo freddi ma instabili e piovosi. In Italia le Isole Maggiori, il Centro-Sud e quasi tutto il settore tirrenico presentano proprio questo tipo di clima.

Detto ciò effettivamente finora le temperature osservate sono comunque sopra alle medie stagionali anche per latitudini dal clima mite come le nostre. Nei prossimi giorni il 2014 esordirà al'insegna delle correnti atlantiche che manterranno il tempo altalenante e complessivamente mite. Infatti, passata l'ultima perturbazione dell'anno, già con oggi 31 Dicembre il tempo migliorerà al Centro-Nord, mentre nubi e piogge si attarderanno al Sud e sulla Sicilia. Con il passare delle ore le schiarite si diffonderanno anche al Sud. La notte di San Silvestro sarà quasi ovunque asciutta; unica eccezione le estreme Regioni meridionali dove saranno ancora probabili delle residue piogge.Capodanno sarà una giornata abbastanza buona, ma già dal pomeriggio nuove nubi invaderanno i cieli della Sardegna e del Nord-Ovest preannunciando l'arrivo di una nuova perturbazione. Tra la sera e la nottata le piogge raggiungeranno il Nord Italia, la Sardegna ed il Medio Tirreno. Nel corso del 2 Gennaio il maltempo si propagherà al resto del Centro-Sud, ma con fenomenologia più intensa sul lato tirrenico, sulle Isole e sulle zone ioniche. Il 3 sarà una giornata di tregua con nubi alternate a schiarite e fenomeni scarsi su gran parte dell'Italia, poi il 4 Gennaio una nuova e più intensa depressione si avvicinerà da Nord-Ovest apportando un deciso peggioramento del tempo con piogge e temporali che da Piemonte, Liguria e Sardegna si espanderanno al Centro-Nord ed a tutto il Tirreno entro la serata. I venti si rafforzeranno disponendosi da Sud-Ovest (Libeccio) e causando un'intensificazione del moto ondoso. Il 5 Gennaio, Vigilia dell'Epifania il tempo sarà perturbato specie al Nord-Est ed al Centro-Sud. In tale occasione parte dell'aria fredda Nord-Atlantica riuscirà a penetrare sul Mediterraneo Centrale causando un abbassamento delle temperature che si riporteranno su valori prossimi alle medie stagionali. Ad oggi sembra che comunque questo irrigidimento delle temperature avrà carattere temporaneo. Tra il 6 ed il 7 Gennaio il tempo dovrebbe infatti migliorare per poi peggiorare nuovamente intorno all' 8-9 Gennaio sotto l'incalzare dell'ennesima perturbazione atlantica la quale però farà nuovamente affluire correnti umide e temperate dai quadranti meridionali. 

Insomma l'Inverno dal punto di vista pluviometrico  si presenterà dinamico, un po' meno dal lato termico. Del resto il motivo di questa lunga fase mite sta proprio nella forza delle depressioni Nord Atlantiche; il forte gradiente barico tra Nord Europa e Nord Atlantico da una parte e le Isole Azzorre e la fascia subtropicale dall'altro (dove sono attestati gli anticicloni) genera un flusso continuo di correnti umide e temperate da Ovest verso Est. Tali correnti trasportano perturbazioni ma anche masse d'aria miti dall'oceano fino alla Russia. In tal modo le masse d'aria gelide che nella stagione invernale si formano nelle zone a clima continentale restano confinate molto più ad Est degli Urali e non possono espandersi all'Europa e tanto meno nelle aree mediterranee. 

Per le ondate di freddo sul Mediterraneo sono necessari due fattori. La formazione di un anticiclone termico ossia generato dal peso stesso delle masse d'aria molto fredde e quindi più dense sul comparto russo-scandinavo e lo sviluppo di un blocco anticiclonico in pieno Atlantico. Infatti l'alta pressione delle Azzorre, che spesso in Estate si estende orizzontalmente sul Mediterraneo apportando bel tempo e caldo, gioca invece un importante ruolo in Inverno quando, mantenendosi lontana dall'Europa, tende a disporsi lungo i meridiani elevandosi dalle Azzorre fino alla Groenlandia in pieno Atlantico. In tal modo le miti correnti occidentali vengono bloccate e le masse d'aria fredda provenienti direttamente dall'Artico discendono verso Sud interessando anche l'Italia. Se poi sul Mediterraneo Centrale si riesce ad isolare un vortice depressionario questo può richiamare a se anche l'aria artica continentale gelida che staziona sull'Europa Orientale quando sulla Russia è presente l'anticiclone siberiano.

Tale configurazione però nei prossimi giorni non è attesa. Almeno per quasi tutta la prima decade di Gennaio le correnti atlantiche seguiteranno a spingere perturbazioni in serie alternate a brevi pause anticicloniche della durata non superiore ad 1-2 giorni. Un moderato raffreddamento interverrà a ridosso dell'Epifania, ma si tratterà come già detto di una flessione termica temporanea. Ad ogni modo nel corso dei prossimi 10 giorni sulla Siberia tenderà a svilupparsi un primo abbozzo di anticiclone russo-siberiano anche se per ora in posizione molto orientale. Tuttavia ciò aumenterà nella seconda metà di Gennaio la probabilità di scambi meridiani e quindi di irruzioni artiche anche sull'Europa. Intanto apprestiamoci a vivere questa fase di altri 7-10 giorni dominata dall'Atlantico.

Depressione intensa prevista per il 5 Gennaio sull'Italia con intenso maltempo.
Fonte: Meteociel.fr

mercoledì 11 dicembre 2013

Inverno in affanno: l'alta pressione fa la voce grossa, mettendo a tacere ogni iniziativa perturbata

Alta pressione dominatrice incontrastata di vaste aree dell'Europa centro-meridionale, ma dopo metà mese l'Atlantico tenterà di prendere l'iniziativa.


Inverno in grossa difficoltà. Novembre aveva dato la sensazione di una partenza in quinta della stagione invernale con  quattro irruzioni artiche che tra la seconda e la terza decade mensile avevano via via spinto le nostre Regioni, verso atmosfere progressivamente più invernali. Con l'esordio di Dicembre ed a pochi giorni dal Solstizio d'Inverno ecco che la marcia della stagione fredda si è arrestata con lo sviluppo di un vasto anticiclone dalla caratteristiche prettamente "estive". 

L'anticiclone in questione è infatti di natura subtropicale, ben strutturato a tutte le quote ed alimentato dalla risalita di aria calda e stabile in quota dalle latitudini sahariane. Se fosse stata Estate ci saremmo trovati alle prese con una consistente ondata di calore. Essendo Inverno alta pressione vuol dire comunque stabilità, ma che non si traduce necessariamente e sempre in condizioni di bel tempo soleggiato. Infatti l'accumulo dell'umidità nei bassi strati, unitamente alla lunghezza delle nottate, comporta un consistente raffreddamento notturno che va poi a favorire lo sviluppo di nebbie, foschie e stratificazioni basse.
  
Alta pressione tra Sole, nebbie, inversioni termiche e qualche gelata. Come appena spiegato l'escursione termica, ascrivibile alla lunghezza delle nottate, favorirà la comparsa di nebbie, foschie e nubi basse. La Pianura Padana ed in genere le vallate interne del Centro-Nord (ma in modo più locale anche del Sud) saranno interessate da estese formazioni nebbiose che spesso saranno in grado di resistere anche durante le ore più calde della giornata. Ciò farà si che nonostante l'alta pressione sia a carattere caldo, laddove persisteranno le nebbie, le temperature massime si manterranno basse, spesso di pochi gradi sopra allo 0°C. Viceversa, laddove splenderà il Sole come sui rilievi alpini e prealpini e su gran parte del Centro-Sud, le temperature diurne saranno quasi primaverili con massime comprese al livello del mare tra i 13 ed i 16°C con  qualche punta di 17-18°C al Sud e sulle Isole. In quota le temperature miti metteranno a dura prova la neve caduta nei giorni scorsi sia sulle Alpi che sugli Appennini.
Prossimi giorni. Nei prossimi giorni l'alta pressione seguiterà a tenere lontane sia le perturbazioni atlantiche che quelle artiche. Con l'ulteriore aumento dell'umidità nei bassi strati, il fenomeno delle nebbie si intensificherà. Già da domani o dopodomani banchi di nebbia e nubi basse tenderanno a coinvolgere anche il Medio Tirreno sia pure in modo meno persistente e più localizzato rispetto alle vallate interne ed alla Pianura Padana. Le grandi perturbazioni atlantiche resteranno confinate in pieno oceano, costrette ad aggirare l'immensa struttura di alta pressione, interessando il Nord Europa. D'altra parte le correnti artico-russe interesseranno i settori più orientali dell'Europa arrivando a coinvolgere il Mar Nero, la Turchia, parte della Grecia e del Mediterraneo orientale, ma tenendosi ben lontane dall'Italia. 

Ad oggi inquadrare drastici mutamenti appare precoce in quanto non sembrano esserci grandi segnali; l'alta pressione tenderà un pò ad indebolirsi, inducendo un generale aumento della copertura nuvolosa, soprattutto stratificazioni basse, nel corso del week end ed all'inizio della prossima settimana (ma senza fenomeni degni di nota) con un regime di prevalente stabilità. Un cambiamento più sensibile potrebbe verificarsi (ma siamo nel lungo termine con tutte le cautele del caso) intorno al 19-20 Dicembre con qualche pioggia dovuta all'inserimento di una modesta perturbazione atlantica, quanto basta però per mettere in discussione il predominio assoluto dell'alta pressione. Non sarebbe ancora il KO definitivo all'anticiclone che probabilmente arriverebbe subito dopo Natale con una netta ripresa delle perturbazioni atlantiche in espansione al Mediterraneo. Ma come detto si tratta per il momento di proiezioni di lungo termine. Vedremo....

Alta pressione Africana protagonista in pieno Dicembre!!! Fonte: Meteociel.fr