giovedì 13 dicembre 2018

Stratwarming Natale 2018, rischio intense ondate di gelo durante l'Inverno

Un intenso riscaldamento atteso durante la terza decade di Natale in stratosfera in corrispondenza delle zone artiche, potrebbe porre le basi per intense ondate di gelo alle medie latitudini durante i prossimi mesi invernali.


L'Inverno meteorologico è cominciato lo scorso 1° Dicembre ( le stagioni meteorologiche iniziano convenzionalmente il primo giorno del mese in cui la stagione inizia dal punto di vista astronomico), mentre dal punto di vista astronomico la stagione fredda esordirà il prossimo Venerdì 21 Dicembre alle 23:23 ora italiana (Solstizio d'Inverno).


Dire come sarà la prossima stagione dal punto di vista meteorologico è sempre cosa ardua. Le previsioni meteorologiche arrivano a 3-4 giorni. Esistono poi tendenze a 5-7 giorni, in qualche caso una decina di giorni, sotto particolari condizioni meteo come per esempio in Estate quando le alte pressioni possono garantire condizioni di bel tempo per molti giorni consecutivi. Previsioni stagionali certe non esistono. Esistono però delle proiezioni stagionali basate su degli indici chiamate teleconnessioni che possono essere viste come degli indicatori che alcune configurazioni meteo possano verificarsi con maggiore o minore probabilità in determinate stagioni.


Senza entrare nei dettagli tecnici, un fenomeno che già in passato ha influenzato pesantemente l'andamento di alcuni inverni è stato lo stratwarming, un fenomeno che identifica un improvviso ed anomalo riscaldamento della stratosfera. Durante la stagione invernale un marcato startwarming è in grado di sollecitare, destabilizzandolo, il vortice polare, una zona di bassa pressione che si forma in in corrispondenza delle aree artiche in quota (nella troposfera).

Quando il vortice polare risulta compatto, si verificano lunghi periodi miti alle medie latitudini. Questo perchè risultano sfavoriti gli scambi meridiani. In Italia ed in Europa in presenza di un vortice polare compatto prevalgono le correnti occidentali con condizioni di variabilità e temperature miti. Si tratta del tradizionale tempo atlantico, con bel tempo alternato a fasi piovose e oscillazioni termiche generalmente contenute ed attorno sempre valori medi miti. In casi estremi quando il vortice polare è molto compatto le perturbazioni scorrono alle alte latitudini, lasciando l'Italia ed il Mediterraneo sotto la protezione dell'alta pressione delle Azzorre. In tal caso si susseguono condizioni di bel tempo, con nebbie in pianura e temperature miti sui litorali e sui colli. Tali situazioni si verificarono in alcuni inverni tra la fine degli anni '80 e gli inizi dei '90. Anche alcune stagioni invernali degli anni 2000 hanno presentato tale andamento.  

Quando la stagione invernale si sviluppa secondo i canoni stagionali, il vortice polare tende ad indebolirsi in particolare a partire dalla seconda metà di Gennaio ed è una delle ragioni per cui le fasi di maltempo e le ondate di freddo più rilevanti spesso si manifestino tra la seconda metà di gennaio e i primi di Marzo. Durante tale periodo si assiste infatti ad una maggiore propensione degli scambi meridiani con conseguente dinamicità atmosferica ascrivibile ad una minore attività delle correnti occidentali.

Ci sono poi altre annate, ancora più rare, in cui le dinamiche invernali diventano spettacolari a causa di un evento noto come stratwarming.  Tale fenomeno consiste in un improvviso riscaldamento della stratosfera in corrispondenza delle zone artiche. In alcuni casi (quando lo stratwarming è particolarmente intenso) può accadere che venga destabilizzata la corrispondente area depressionaria sottostante che caratterizza la troposfera polare durante l'Inverno. 

I meccanismi sono attualmente in fase di studio e non ancora ben compresi. Ciò che si è capito, osservando analoghi casi passati, è che il riscaldamento stratosferico si correla con le più intense ondate di freddo come quelle del 1929, del 1985, del 2012 ed anche del Febbraio 2018. Semplificando il discorso un intenso riscaldamento stratosferico spesso ( ma non sempre!!) favorisce la formazione di anomale aree di alta pressione in sede polare nel cuore della stagione fredda inducendo uno split del vortice polare o una sua dislocazione più o meno sensibile. In tal caso vaste porzioni delle medie latitudini possono venire colpite da lunghe o ripetute ondate di gelo anche di rilevanza storica. Naturalmente lo stratwarming aumenta la possibilità di ondate di freddo e gelo ma non le determina con certezza. Non solo. Le irruzioni gelide possono colpire qualsiasi parte dell'emisfero boreale. Quindi possono capitare in Europa, in Nord America, in Cina o in Giappone. Tuttavia la presenza di alte pressioni in sede artica favoriscono spesso tempo molto freddo ed anche instabile con possibilità di irruzioni gelide siberiane (Buran).

Nei prossimi giorni ed in particolare tra il 22 ed il 25 Dicembre è atteso lo sviluppo di un intenso evento di stratwarming, in sede artica in corrispondenza della Siberia. Quando ciò accade spesso si sviluppano aree di alta pressione tra l'Europa settentrionale e la Siberia settentrionale, passando per la Russia Europea del Nord con conseguente espansione verso Ovest/Sud-Ovest di masse d'aria gelida di estrazione continentale siberiana verso l'Europa.  Irruzioni fredde sono sempre presenti specie sull'Europa centro-orientali, ma con tali configurazioni crescono le probabilità di un espansione del gelo fin verso il Mediterraneo e l'Europa occidentale. Qui poi il contrasto con le masse d'aria umide e più miti di estrazione atlantica, mediterranea o anche subtropicale pone le basi per lunghe fasi di maltempo con  nevicate a quote molto basse.  Quest anno andrà così?  Non si può dire alla luce di quanto detto, ma certo che un primo importante ingrediente è ora comparso nelle mappe meteo:


Stratwarming atteso in sede siberiana a 30.000 metri con un aumento da -84°C fino a
 +4°C  per il prossimo 23 Dicembre 2018. un evento del genere potrebbe aprire 
le porte del gelo russo già dall'inizio del nuovo anno. Fonte: Meteociel.fr


La figura mostra lo stratwarming atteso il prossimo 23 Dicembre. In genere un evento del genere ha tutte le carte per stravolgere l'assetto del vortice polare. Gli effetti si manifesterebbero da 10 a 20 giorni dopo l'evento.... forse Gennaio 2019 potrebbe esordire con una rilevante ondata di freddo o di gelo e magari favorire nevicate a quote basse fin verso l'Italia....potrebbe si...ma potrebbe anche non accadere. Come spiegato si tratta di un tassello che favorisce inverni gelidi ma non è l'unico. Gli eventi successivi saranno poi quelli decisivi per capire se, dove e quando l'ondata di gelo colpirà... sognare la neve per intanto non costa nulla...


                                                                                                                                    Emiliano Sassolini









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