mercoledì 13 aprile 2011

QUANDO IL CIELO CI "PARLA" DEL TEMPO CHE CAMBIA

Quando il tempo cambia è possibile osservare dei segnali premonitori. Per esempio quando ci troviamo in condizioni di bel tempo, ma nell'arco delle successive 24-48 ore è previsto un cambiamento, spesso ci sono delle avvisaglie come un rinforzo del vento, un calo della pressione misurabile con il barometro, o l'aumento della nuvolosità, in particolare di alcuni tipi di nubi come quelle stratificate. Naturalmente una corretta previsione meteorologica necessita di essere integrata con l'uso dei modelli fisico-matematici mediante i moderni calcolatori elettronici e con le immagini satellitari, in quanto l'osservazione pura  amatoriale è un punto di partenza ma da sola non è sufficiente per fare delle previsioni. Esistono però dei segnali che sono indicativi dell'evoluzione meteorologica sopra una certa località, che si possono osservare in natura. La conoscenza del microclima locale e di un pò di basi di meteorologia osservativa magari poi integrata dalla lettura o dall'ascolto dei bollettini meteorologici, consente di farsi un'idea dell'evoluzione del tempo meteorologico nelle ore immediatamente successive all'osservazione ed in qualche caso per il giorno dopo. Per esempio in una giornata che inizia serena, l'aumento delle nubi stratificate può indicare l'arrivo di un fronte: in genere i cirri sono un'ottima nube sentinella; in sè sono innocui,  ma se crescono di numero fino a coprire tutto il cielo e tendono ad inspessirsi in cirrostrati, sono il segno che una perturbazione si sta avvicinando al punto di osservazione. I cirrostrati conferiscono al cielo un'aspetto velato e lattiginoso. Se a questa situazione si accompagna un rinforzo dei venti da  Sud-Ovest ed un calo della pressione, spesso dopo qualche ora arrivano nel cielo altostrati e nembostrati, nubi portatrici di piogge fitte e continue. Oppure, altra situazione che si presenta, è l'aumento della nuvolosità di altezza media, come cirrocumuli ed altocumuli; in questo caso è probabile che una massa d'aria più fredda di quella che attualmente staziona nel punto di osservazione è in avvicinamento. E di lì a poche ore è probabile che alle nubi medie, seguano giganteschi cumulonembi, nubi temporalesche portatrici di rovesci e temporali, talvolta molto intensi. Sfortunatamente le perturbazioni non mostrano sempre un comportamento "classico" ma ogni caso, pur presentando delle caratteristiche generali presenta delle specifiche peculiarità. Inoltre può anche accadere che la parte più attiva della perturbazione in avvicinamento transiti un pò distante dal luogo di osservazione; in tal caso dopo l'aumento della nuvolosità ed un temporaneo rinforzo del vento non c'è alcun peggioramento del tempo. Per questo motivo la meteorologia osservativa è fondamentale, ma necessita di essere integrata dalla strumentazione moderna come i satelliti che consentono di seguire la traiettoria delle perturbazioni, i radar che individuano le zone interessate da precipitazioni, fulminazioni e la loro intensità, e soprattutto dei moderni calcolatori, che elaborano i dati con l'utilizzo dei modelli della fisica dell'atmosfera. I dati di interesse meteorologico vengono presi da stazioni meteorologiche, palloni sonda, boe marine. Nelle seguenti immagini ci sono delle nubi che hanno interessato i cieli di Roma nel pomeriggio di ieri Martedì 12 Aprile, 2011:



Altocumuli castellani: sopra Roma, 12 Aprile  2011


Cirri all'orizzonte nel tramonto Romano, 12 Aprile 2011: altro segno che il tempo va cambiando

Nella prima immagine sono visibili degli altocumuli della varietà "castellani" che indicano atmosfera instabile e la possibilità dei temporali, ed al tramonto nubi stratificate in aumento, segno che sta per transitare un fronte perturbato. Il fronte è poi transitato tra la notte scorsa e le mattinata odierna, interessando maggiormente le regioni appenniniche e quelle adriatiche, ma senza apportare precipitazioni di rilievo sulle coste Tirreniche, Roma inclusa, ma facendosi avvertire con un netto rinforzo dei venti settentrionali ed un calo termico percepibile.


Emiliano Sassolini

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