La CO2 ha quasi raggiunto i 400 ppm. Trend in costante aumento a causa sia di fattori antropici che per altri naturali ancora non ben compresi
La figura sotto riportata non lascia spazio a dubbi: la CO2 sta aumentando. E' questo un trend in atto da decenni. In particolare la figura sottostante riporta l'andamento delle medie mensili di CO2 dal Gennaio 2000 al Maggio 2012 misurate a Mauna Loa (v. anche www.esrl.noaa.gov/gmd/ccgg/trends/). Sulle ascisse sono riportati il numero di mesi del periodo considerato. Per esempio 6 corrisponde a Giugno 2000, 13 a Gennaio 2001, mentre 16 ad Aprile 2001 e così via fino a 149 che rappresenta l'ultimo mese della finestra temporale considerata, ossia Maggio 2012. Un semplicissimo calcolo consente di verificare quanto detto.
Ogni anno contiene 12 mesi; dal 2000 al 2011 sono 12 anni perciò 12 x 12 = 144 mesi, cui vanno aggiunti i primi 5 del 2012, ottenendo così' 149.
Per ognuno di questi mesi è riportato il valore della concentrazione di CO2 media mensile in parti per milione (ppm) da cui si ricava l'andamento sotto riportato. In poco più di 10 anni si è passati da un valore medio di circa 370 ppm ad oltre 395 ppm. Ormai la soglia delle 400 ppm sta per essere raggiunta. Tenendo conto di un aumento di quasi 2 ppm/ anno, il valore di 400 ppm potrà essere raggiunto già nel 2014 in Primavera. Insomma la concentrazione di CO2 continua a correre. Il consumo di petrolio e probabilmente alcuni fattori naturali legati agli oceani ed ai cambiamenti climatici contribuiscono ad esaltare questa continua crescita di questo gas che ha la proprietà di trattenere il calore, esaltando l'effetto serra che naturalmente è presente sulla Terra. Un ruolo non indifferente è probabilmente giocato anche dall'attività solare che complessivamente si è intensificata negli ultimi decenni. Di seguito è riportato l'andamento grafico della CO2 in questi ultimi 12 anni.
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Andamento della CO2 misurata in parti per milione (ppm) nel periodo compreso tra
Gennaio 2000 e Maggio 2012.I dati di partenza sono costituiti dalle medie mensili
della concentrazioni di CO2 misurate all'Osservatorio di Mauna Loa. Si notano
chiaramente i cicli stagionali e la tendenza all'aumento progressivo.
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Come si può notare oltre al trend in crescita si vedono dei "serpeggiamenti", dovuti ai cicli stagionali. Infatti la vegetazione grazie al processo di fotosintesi sottrae CO2 all'atmosfera per fissare il carbonio. Il processo è più efficace dalla tarda primavera fino all'inizio dell'Autunno quando le piante sono in fase di crescita attiva ed il processo fotosintetico risulta essere più efficace. Viceversa il sopraggiungere del periodo invernale con la caduta delle foglie rilascia carbonio in atmosfera grazie all'intervento di processi di decomposizione delle sostanze vegetali che rilasciano CO2. In genere il minimo annuale di CO2 si osserva tra Settembre ed Ottobre ossia al termine dell'Estate, stagione in cui la fotosintesi risulta essere più efficace, mentre il massimo si osserva in Maggio dopo l'Inverno, stagione in cui le piante attraversano il periodo di riposo vegetativo. Tale periodicità è più marcata nell'emisfero Nord in quanto vi si trovano la maggior parte delle terre emerse, al contrario di quello meridionale che vede una preponderanza degli oceani. Esiste anche una periodicità giornaliera che non è possibile riscontrare nel grafico sopra riportato in quanto esso si basa sulle medie mensili. La periodicità giornaliera è sempre riconducibile all'attività fotosintetica delle piante, regolata però dall'alternanza dì-notte. Il fatto più saliente è però costituito dall'andamento in crescita della concentrazione di questo gas ad effetto serra che anche se non interamente dovuta a cause antropiche suggerisce di ricorrere all'uso di fonti d'energia a minore impatto ambientale.
Emiliano Sassolini
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